What is your peak?
E tu, qual è la tua vetta?
La tua ricerca, il tuo obiettivo, l’apice sportivo che insegui da quando hai iniziato ad andare in bici. Qualunque sia la disciplina, ognuno punta a un traguardo, definito dalla propria idea di superamento di sé. E quel traguardo si raggiunge solo con una disciplina costante e instancabile, che diventa la solida base per costruire la migliore versione di sé stessi.
Quella vetta è una ricerca interiore. Una ricerca di senso, di sé, quasi filosofica: cosa ti spinge, ogni giorno, a salire in sella nonostante i limiti, la fatica, a volte persino il dolore?
Nemmeno gli atleti professionisti sfuggono a questa riflessione. Il loro percorso personale è costantemente messo alla prova: superare i limiti del corpo e della mente, brillare dopo un infortunio, tracciare strade proprie o vincere al traguardo dopo anni di attesa. Ognuno ha la propria vetta, unica, legata alla propria disciplina e personalità.
È in questo specchio interiore, dove si riflette lo spirito dell’alta prestazione, che vi invitiamo a immergervi ogni settimana grazie a una serie di dodici ritratti eccezionali. Un racconto intimo e personale – tanto coinvolgente quanto ispiratore!
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Max Poole – Dare tutto nella battaglia
Ciclista e guerriero: l’analogia è più che legittima. Il ciclismo è una lotta continua, che fa emergere i caratteri più coraggiosi e gli atteggiamenti più audaci. Max Poole appartiene a quella schiera di gladiatori che non si arrendono mai. Fa parte di una nuova generazione che punta tutto su ogni corsa e conta i risultati solo dopo aver tagliato il traguardo. Il britannico di 22 anni, specialista delle corse a tappe, ha un approccio precoce al combattimento fisico e mentale: la vittoria, per lui, è solo il frutto di un lungo processo di totale coinvolgimento, in cui bisogna dare tutto. Vincere, sì — ma solo lasciando un segno indelebile nella corsa. Max Poole possiede quello slancio cavalleresco, un’arma rara che potrebbe portarlo alle vittorie più prestigiose — magari anche nei Grandi Giri?
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Marta Cavalli – Sussurri al corpo e alla mente
È una connessione complessa, quasi mistica, quella che unisce il corpo alla mente, e da cui ogni atleta dipende per superare la sofferenza. Marta Cavalli ha compreso profondamente la necessità di coltivare questa dipendenza intima, che attinge dalle viscere la forza necessaria per elevarsi sempre più in alto. Grazie alla sua esperienza, la puncheur italiana sa “parlare” alle sue gambe per oltrepassare quelle soglie di dolore che frenano la prestazione. Sussurra costantemente canti benevoli al proprio corpo e cerca, nel suo equilibrio personale, un benessere virtuoso. Una volta raggiunta questa stabilità, i risultati arrivano: è così che ha trionfato nelle più grandi classiche del calendario (come l’Amstel Gold Race e la Flèche Wallonne). Ed è così che aspira anche a salire di nuovo sul podio del suo Giro nazionale!
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Oscar Onley – L’attacco nel sangue
Quando, nella sua piccola città di Kelso, si chiede al piccolo Oscar cosa sogna di diventare da grande, la risposta sorprende: ciclista in fuga. È lì che nasce il suo spirito d’attaccante. E con esso, un giovane atleta che, nonostante la sua precocità, rifiuta di confondersi nella massa invisibile del gruppo. Oscar Onley traccia la sua strada con una filosofia ben chiara: non ha forse conquistato la vittoria al Tour de Suisse e il 3° posto in classifica generale grazie a continui assalti da puro scalatore? Eppure, lo scozzese punta più in alto, più lontano, più in grande, e vuole che di lui si ricordi soprattutto l’audacia. I Grandi Giri, con le loro tre settimane di effervescenza, sembrano (o sono già) il suo terreno ideale per lanciare offensive. Con qualche grande impresa all’orizzonte? Senza dubbio. Ci vediamo al Tour de France, Oscar!
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Louis Jeandel – Il conquistatore alle porte della vetta
Esistono secondi posti che valgono come una vittoria. Traguardi così potenti da far dimenticare l’amarezza di una medaglia d’argento. Louis Jeandel è stato vice-Campione del Mondo di Enduro lo scorso anno in Italia (il primo della storia). E oggi? Non torna per difendere quel posto né quel metallo ormai troppo poco prezioso. Torna per ricostruire tutto da zero, a modo suo, con il suo Spicy CF e quell’istinto da killer dei sentieri, con gli occhi azzurri puntati sull’oro. Perché Louis Jeandel non si arrende mai: né di fronte alle difficoltà né alle ferite. Il suo spirito da conquistatore gli permette di continuare a pedalare verso il Graal. Nelle tappe di Coppa del Mondo come nella vita, è questa filosofia unica da guerriero che gli permette di raggiungere la sua vetta, come uomo e come atleta. Una vetta che aspetta solo di essere conquistata – ancora una volta – con l’assalto alla maglia iridata!
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Rachele Barbieri – La resilienza come traguardo
Esistono vittorie invisibili. Quelle più silenziose, che si consumano lontano dai riflettori, sulle strade del dubbio, sulle salite dello scoraggiamento. Rachele Barbieri – atleta del Team Picnic PostNL e velocista dal cuore immenso – conosce ogni curva di quel percorso tortuoso che porta al successo. Campionessa del mondo su pista a soli 20 anni, questo talento precoce ha sempre sfiorato le vette nei velodromi. Poi, però, il legno della pista ha lasciato spazio all’asfalto meno accogliente, e da lì è nata una resilienza fuori dal comune nella ciclista italiana. Rachele ha attinto a una fonte profonda – la fiducia in se stessa e il silenzio dello sforzo solitario – per tornare sotto i riflettori del ciclismo. Si è rialzata per tornare là dove si sente più viva: nel cuore del caos dello sprint, con le gambe in fiamme e gli occhi fissi sulla linea d’arrivo.
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Pavel Bittner – L’equilibrio per raggiungere la vetta
Pavel Bittner è un perfezionista. Un idealista del lavoro ben fatto, che lascia da parte gli imprevisti. Alimentazione, allenamento, vita familiare ed equilibrio mentale-bicicletta: il ceco non lascia nulla al caso e affronta tutto con uno sguardo nuovo, decisamente moderno. Ad esempio, attinge forza dal suo entourage, dall’energia dei suoi cari e dal lavoro meditativo – in sella e fuori – per trovare una marcia in più che può portarlo al trionfo nelle corse più importanti del mondo. L’equilibrio tra vita professionale e personale è la sua personale definizione di vetta, che si traduce in risultati come vittorie da vero combattente, in particolare alla Vuelta 2024.
Questo giovane puncheur, dal passo potente e dal portamento elegante, non si lascia intimorire da nessuno: questa stabilità conquistata insieme alla sua Xelius DRS gli apre le porte delle gare più prestigiose del calendario!
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